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MONS. ANTONIO DE CASTRO MAYER: L'ANTI-CHIESA

 

Monsignor Antonio de Castro Mayer 

Quando furono distribuiti, tra i Padri Conciliari, i primi schemi del Secondo Concilio Vaticano, mi interrogarono: – “Vostra Eccellenza pensa che, per questo, sarebbe stato necessario riunire un concilio?” La ragione della domanda è che gli schemi non presentavano alcuna novità.

Di fatto, la realtà del Secondo Concilio Vaticano non era ciò che appariva. Bensì, i suoi sotterranei.

Sotto un’apparenza tradizionale, assicurata dalla presenza dei Sigg. Cardinali Ottaviani, Bacci, Ruffini, Brawne e altri, operava il Cardinale Bea, portavoce della Bnai-Brith e degli altri massoni, convinti che fosse il momento di ultimare l’opera di distruzione della Chiesa Cattolica, implodendola su sé stessa.

Si strutturò, così, un concilio sui-generis, senza discussione: gli oratori si succedevano ininterrottamente, l’uno all’altro, riversando nell’assemblea ciò di cui nutrivano i loro spiriti. Non c’era nesso tra i vari interventi. Chi avesse voluto contestarli, avrebbe dovuto iscriversi nella lista dei postulanti della parola, e attendere il proprio turno, che poteva arrivare diversi giorni dopo.

In modo che, nel Secondo Concilio Vaticano, chi faceva tutto erano le commissioni. E con tale arroganza che, fin dall’inizio, il tavolo di presidenza gettò via gli schemi proposti dalla commissione preparatoria, autorizzata dalla Santa Sede, ovvero dal Papa, al quale, del resto, come capo supremo della Chiesa e Vicario di Gesù Cristo, spetta il diritto di proporre la materia da trattare nei concili e il modo di farlo.

Ecco che il Secondo Concilio Vaticano si costituisce in una anti-Chiesa.

Dogma fondamentale della Chiesa Cattolica è la sua necessità per la salvezza. Gli uomini non hanno la libertà di scegliere la loro religione, la loro Chiesa, secondo il loro gradimento, o persuasione. Sotto pena di condanna eterna, devono entrare nella Chiesa Cattolica Romana. Ora, il Vaticano II, su questo punto, fissa, come dottrina incontestabile, precisamente il contrario: ogni uomo ha la libertà viscerale di aderire alla religione di sua preferenza.

Posta questa antitesi, su questo punto basilare, necessariamente, su di esso si costruiranno edifici antitetici. – Per questo, diciamo che il Vaticano II si è affermato come l’anti-Chiesa. Conseguenza: chi aderisce al Vaticano II, senza restrizione, solo per questo fatto, si disconnette dalla vera Chiesa di Cristo. Nessuno può, allo stesso tempo, essere cattolico e sottoscrivere tutto ciò che ha stabilito il Concilio Vaticano II. Diremmo che il modo migliore per abbandonare la Chiesa di Cristo, Cattolica Apostolica Romana, è accettare, senza riserve, ciò che ha insegnato e proposto il Concilio Vaticano II. Esso è l’anti-Chiesa.

Estratto da: Il pensiero di Dom Antônio de Castro Mayer: compilazione di articoli tra il 1972 e il 1989, Permanência, 2010, pp. 17-18. Heri et Hodie, nº 33, settembre 1986; Revista Permanência, nº 218-219, gennaio-febbraio 1987.

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