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BARTOLOMEO HOLZHAUSER: L'ANTIPAPA, CHE LACERERÀ LA CHIESA OCCIDENTALE, E FARÀ ADORARE LA PRIMA BESTIA.



Il turpissimo e scelleratissimo idolo, Antipapa, che lacererà la Chiesa Occidentale, e farà
adorare la prima bestia.


Commento all'apocalisse
Beato Bartolomeo Holzhauser



I. Vers. 11. E vidi un 'altra bestia che saliva dalla terra, e aveva due corna simili a agnello, e parlava come un drago. La bestia che sale dalla terra è il falso profeta e l'araldo del Figlio di per­dizione che lui sia il Cristo e lui sarà la sua mano destra, grazie al quale opererà cose prodigiose sia in segni, sia in guerra. Per cui dice Daniele, XI: E metterà le sue mani sulla terra. Si dice che la be­stia saliva dalla terra, poiché l'Anticristo con i suoi imporrà la sua tirannide in Oriente e tra i mari. Costui sorgerà, prevarrà e inferirà sulla terra che è vicina tra i mari, dove in questo tempo si trove­ranno l'Impero Romano, i regni e lo stato della Chiesa. Si dice che avrà due corna simili ad agnello, perché sarà un cristiano apostata, e sorgerà di nascosto e in modo sleale, e radunerà i Giudei, che in quei giorni saranno ovunque assai numerosi, che diverranno tutti suoi seguaci, e con un grande esercito invaderà lo stato della Chiesa e occuperà la sede di Pietro, e ucciderà l'ultimo papa e suo successore, spargendo il sangue cristiano, soprattutto di coloro che detengono cariche, come acqua attorno a Gerusalemme, e le Chiesa saranno disperse nei deserti, in luoghi disabitati, nelle foreste, tra i monti e nelle caverne di pietra. Il pastore, infatti, sarà colpito e le pecore saranno disperse. Av­verrà come nel giorno della Passione di Cristo, il quale, quando disse: Sta scritto, infatti, percuoterò il Pastore e le pecore si disperderanno, pare abbia tenuto presente l'ultima tribolazione della Chie­sa. Allora avverrà infatti l'apostasia generale e questo falso profeta rivelerà il Figlio di perdizione, proclamando che è il Messia. Si noti che egli ha due corna simili ad agnello, poiché sarà dotato di una stupenda abilità nel parlare e nell'operare, come S. Luca dice anche di Cristo con verità, che era un profeta potente in opere e in parole davanti a Dio e a tutto il popolo (Le., XXIV, 19). Due infat­ti, come è già stato detto commentando il c. V, erano i comi di Cristo, con i quali ha combattuto e ha sconfitto i Giudei e i gentili. Una simile e stupefacente abilità avrà anche questo falso profeta, ma che non gli deriverà da Dio e dalla verità, ma dal dragone, e per mezzo di quella ingannerà gli abitanti della terra, per cui aggiunge: E parlava come un drago : il dragone gli darà una sapienza e astuzia tale nel parlare e neH'ingannare gli uomini, come se egli stesso in persona camminasse sulla terra. Infine, queste due cornaa sono la Legge mosaica e i Profeti, nei quali come si contengono veri­tà bellissime e numerosissime profezie e figure su Gesù Cristo Nazareno crocifisso, con le quali di­mostrò e ai discepoli di Emmaus provò apertamente (esponendo loro tutto quel che di Lui era stato scritto da Mosé e dai Profeti) che era veramente il Cristo Figlio di Dio (cfr., Le., XXIV, 27), così quel disgraziato impostore metterà sul suo capo come due coma sia le testimonianze contenute nella legge di Mosé e dei Profeti, e confuterà negli altri e con essi chiunque per dimostrare mentendo che ora veniva il Cristo e il Redentore del popolo giudaico e Dio dei gentili, il Re di Gerusalemme, e confermerà le sue parole con prodigi, inducendo nell'errore moltissimo Cristiani. Quasi tutti così rinnegheranno il Nome di Gesù Nazareno crocifisso, ma prima verranno eliminati i pastori d'anime, costituiti con autorità (cfr., Dan., XI, 32-35). 
Vers. 12. E tutto il potere della prima bestia l'esercitava essa al cospetto di quella. Avrà ogni potere delle tenebre, come il Figlio di perdizione, con le quali opererà cose più grandi e porten­tose per indurre tutti i popoli a credere che quello è il Cristo, che viene nel mondo. Questo falso profeta infatti sarà stretto al Figlio di perdizione da un vincolo strettissimo e ne difenderà l'onore al di sopra di tutto. Aggiunge quindi l'esercitava essa al cospetto di quella: queste espressioni indica­no l'onore e la glorificazione di un altro a seguito di ciò che compie e parla di fronte ad altri a van­taggio di un altro per innalzarne l'autorità. Per cui aggiunge: E fece che la terra e i suoi abitanti adorassero la prima bestia, di cui era stata guarita la piaga mortale. In due modi indurrà gli abi­tanti della terra ad adorare la bestia. 1°) In primo luogo gli sottometterà moltissime terre con la guerra; 2°) Convincerà gli abitanti della terra ad adorare con un culto di latria il Re di Gerusalemme (che in quei giorni sarà famosissimo) come Dio e il Cristo che deve venire nel mondo. Sulla ferita della bestia già si è detto sopra. Per spiegare come e con quali mezzi riuscirà ad ottenere tale scopo, e quanti popoli e nazioni e Cristiani persuaderà ad aderire a tale criminale demenza, aggiunge poi:

Vers. 13. E fece portenti grandiosi, sì da far scendere anche fuoco dal cielo sulla terra al­la presenza degli uomini.

Vers. 14. E sedusse gli abitanti della terra con portenti che le fu dato operare al cospetto della bestia, dicendo agli abitanti della terra di fare un 'effigie alla bestia che ha la piaga della spada e ha ripreso la vita.

Vers. 15. E le fu dato di dar spirito all'effigie della bestia, sì che l'effigie della bestia par­lasse, e di far che quanti non avessero adorato l'effigie della bestia fossero uccisi Tutte queste cose accadranno alla lettera e sarà davvero terribile quello che Dio permetterà in quei giorni a cau­sa dei peccati degli uomini e come prova degli eletti. Del resto tutti i prodigi che compirà, saranno di origine demoniaca. Sarà un mago prodigioso, come non ci fu dall'origine del mondo. Egli riuscirà a far uscire di senno anche moltissimi cristiani. Riguardo all'effigie della bestia avverrà così negli ultimi giorni. Il S. Sacrifìcio sarà abolito ovunque nel mondo e le Sacre Ostie, che verranno seque­strate con meticolosità, saranno calpestate e gettate nel fuoco, e subiranno altri maggiori oltraggi soprattutto dagli Ebrei, che allora saranno scatenati e ovunque la faranno da padrone, distruggeran­no gli altari e li bruceranno, come i paramenti sacri dei sacerdoti e gli ornamenti delle chiese, calpe­steranno le reliquie dei santi; i vasi sacri d'oro e d'argento e ogni pietra preziosa sarà da loro raccolta per erigere ovunque l'idolo dell'abominazione, ossia l'immagine dell'Anticristo Re di Gerusalemme, il quale sarà posseduto dai demoni, che parleranno e compiranno prodigi. Questa sarà la desolazione dell'abominazione di cui parla Cristo al c. XXIV, 15 di S. Matteo: Perciò quando vedrete l'abomi­nazione della desolazione, della quale ha parlato il profeta Daniele ecc. In quei giorni i Cristiani saranno braccati, trascinati davanti agli alteri, e costretti ad adorare l'immagine della bestia, ossia del Re di Gerusalemme, e a professare che egli è Cristo e Dio, che verrà a visitare il suo popolo e a radunarlo dalla dispersione tra le genti e liberarlo dal giogo e dalla servitù dei Cristiani. Chi non vorrà adorarlo in questo modo, sarà sottoposto a vari e raffinati tormenti, per essere poi ucciso, poi­ché la bestia e il suo falso profeta avranno quasi ovunque il controllo assoluto e truppe loro fedeli, a cui nessuno potrà resistere, e allora la vittoria dei Cristiani sarà patire, essere sconfitti e assassinati. Vi sarà infatti un flagello come al tempo del Re Antioco (cfr., I Machab., I) che fu vera figura dell'Anticristo e come ai tempi di Diocleziano ed anzi ancora più crudele. La Chiesa sarà dispersa come un libro arrotolato che viene strappato dal vento. Si legga il I capitolo del I Libro dei Macca­bei per avere un'immagine viva di quei giorni. Allo stesso modo si ripensi alle crudeli persecuzioni di Diocleziano e Massimiano contro i cristiani e si avrà solo una figura dell'ultima crudele e abomi­nevole anticristiana desolazione, che sarà di gran lunga più feroce e terribile. Dice al riguardo Mt., XXIV, 21: Perché la tribolazione allora sarà grande, quale non vi fu al principio del mondo fino ad ora, né sarà. L'ultima persecuzione sarà differente da tutte le altre che l'hanno precedute, soprat­tutto perché in quel tempo vi sarà una incredibile e grandissima seduzione degli uomini per i prodigi stupefacenti, che si permetterà siano da loro compiuti. Sarà del pari grandissima l'apostasia per i raf­finatissimi tormenti e le lunghe e dolorosissime torture escogitate, per timore dei quali gli uomini verranno meno e adoreranno le effigi erette alla bestia. Perciò pochi saranno in quei giorni che resi­steranno nella professione del vero Dio e del Nome di Gesù Nazareno crocifìsso. Per questo il pro­feta: Chi è simile alla bestia? E chi potrà combattere contro di lei?

Vers. 16. E farà che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e servi, ricevano un mar­chio nella loro mano destra o sulla loro fronte.

Vers. 17. E che nessuno possa comprare o vendere, se non chi ha il marchio, il nome del­la bestia o il numero del suo nome.

Vers. 18. Qui sta la sapienza! Chi ha intelligenza, calcoli il numero della bestia: è infatti un numero d'uomo, e il suo numero è seicentosessantaseL

II. Queste parole contengono: 1°) il tormento della fame, per cui i Cristiani saranno cancel­lati dai registri ufficiali, in modo che vengano ad adorare l'idolo, ossia l'effigie della bestia, per po­ter comprare le cose necessarie alla vite. Come infatti la fame tormenta a lungo e soprattutto l'uomo e concede la morte assai tardi, così sarà un tormento acutissimo e potentissimo, con cui gli uomini verranno costretti ad adorare l'idolo; 2°) l'ordine di impedire ogni commercio, perché gli uomini stimano davvero moltissimo e nulla lasciano d'intentato perché si permetta loro di commerciare e far affari liberamente, come si vede nei mercanti e consta dall'esperienza quotidiana di tutti, e so­prattutto della gente del popolo. Per cui questo impedimento sarà una grande coercizione per spin­gere gli uomini ad adorare l'effigie della bestia e apostatare dalla professione del Nome di Gesù Cri­sto Nazareno crocifisso. Per quel che riguarda il marchio, sarà così: come i Re usano, per ricordare e onorare il proprio genetliaco e la salita al trono, coniare delle monete d'oro su di cui sono incisi nome, immagine, date importanti e cose notevoli, e con cui, come dalla zampa del Leone, i gradi delle dignità e della maestà di ciascuno si riconoscono e si celebrano, così, anche se più crudelmen­te accadrà in quei giorni. Tutti coloro che diverranno seguaci del Figlio di perdizione, avranno un certo marchio, ossia contrassegno impresso, al modo in cui i bagnini e altri usano portare, i plebei invero sulla fronte, quelli più nobili sulla mano destra. Ogni volta uno brucerà incenso e verrà con­dotto ad adorare l'effigie della bestia, costui subito riceverà il marchio della figura della bestia e chiunque avrà ricevuto quel segno e lo mostrerà, avrà ogni libertà di comprare, vendere, partire, e fare affari di ogni genere, mentre chi non lo avrà e non lo mostrerà, non avrà la facoltà, né di vende­re, né comprare, né far affari, né partire, né di far altro pubblicamente. Ogniqualvolta infatti qualcu­no senza marchio verrà preso, sarà imprigionato e tormentato e trascinato agli idoli abominevoli, e se non avrà voluto adorare, sarà assassinato in modo orribile. Questa costrizione sarà grande, per­ché, per ottenere un effetto maggiore, presso tutte le porte delle città e dei villaggi, nelle piazze, nei mercati, sulle pubbliche strade, in tutti i porti di mare (poiché in quei giorni tutti saranno in suo po­tere) vi sarà una strettissima vigilanza, e vi saranno erette degli idoli, ossia delle immagini della be­stia, per il motivo suddetto, e chiunque fosse stato trovato o alle porte della città, o nei villaggi, o nei fori tra venditori e compratori, o nelle pubbliche strade, o nei porti di mare, e non avranno il marchio della bestia, saranno subito strascinati presso gli idoli eretti lì, affinché vi brucino incenso e adorino l'effigie della bestia come il Cristo che viene nel mondo, ossia il Re di Gerusalemme, e ri­ceveranno il marchio della bestia, ma chi si rifiuterà di riceverlo, sarà torturato, sottoposto a tormen­ti, e infine ucciso, e questa sarà la loro pazienza in quei giorni. O quanto gloriosi e ardui saranno i martiri, e con quanto desiderio di vittoria i santi del cielo guarderanno le battaglie dei santi di Cristo che combattono nell'arengo e quanto odore soave daranno le vittime soccombenti al cospetto di Dio e dell'Agnello. Sembra che lo Sposo alletti dolcemente la sua Chiesa alla costanza, alla perseveran­za e alla vittoria: Vieni dal Libano, mia sposa, vieni dal Libano, vieni; t'affaccia dalla cime dell'A- mana, dalla vetta del Sanir e dell'Hermon, dagli antri dei leoni, dalle montagne dei leopardi. Il S. Profeta enumera sei specie di uomini, cui la bestia farà imprimere il suo marchio, ossia piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e servi. Nulla vi è di causale in questo libro e tutto è ricco di sapienza. I piccoli sono i bambini e gli infanti, che nasceranno in quei giorni, o sono nati e battezzati prima, poiché il Figlio di perdizione e il suo falso profeta aboliranno ogni battesimo fatto o da farsi nel Nomine della SS. Trinità. Così si preoccuperanno e costringeranno che tutti i bambini, gli adole­scenti, e le fanciulle ricevano sulla fronte il carattere della bestia e rigettino il battesimo istituito da Gesù Cristo Nazareno crocifisso. Si proibirà infatti che i bambini che nasceranno in quei giorni sia­no battezzati e se un padre, o una madre si preoccuperà di battezzare il figlio o la figlia, sarà messo sotto tortura e ucciso. Di questo parla Cristo al c. XXIV di Matteo: Guai alle donne incinte e che al­latteranno in quei giorni. Per grandi significa adulti; i ricchi invece sono i Principi, i potenti e i più nobili del popolo. I poveri sono i plebei. L'espressione liberi sono le repubbliche. Per servi infine l'infima feccia del popolo, dei servi, delle serve e dei domestici, i quali tutti riceveranno il marchio e adoreranno l'effigie della bestia. E che nessuno possa comprare o vendere, se non chi ha il mar­chio, il nome della bestia o il numero del suo nome. Viene ripreso lo stesso concetto. Sarà un se­gno certo che riceveranno tutti i suoi seguaci e cultori. Questo segno è detto carattere, perché sarà impresso e sarà composto di certe lettera di una lingua certa per comporre un nome, perché espri­meranno quelle lettere e formeranno il suo nome. Infine il numero, poiché le stesse lettere signifi­cano il numero 666, il numero dell'uomo e il suo nome, e il numero dei suoi anni, in cui nascerà. Qui sta la sapienza! Chi ha intelligenza, calcoli il numero della bestia: è infatti un numero d'uo­mo, e il suo numero è seicento, sessanta, set II S. Profeta mette alla prova l'umano ingegno per ri­solvere questo enigma. Bisogna ricordare che l'Apocalisse fu scritto in lingua greca, dove non si trova scritto questo numero 666, ma il termine greco antemos, che 1°) viene interpretato o significa 'contrario', 2°) contiene secondo le lettere greche questo numero 666. Certe lettere infatti sia presso i greci sia i latini indicano dei numeri precisi, e così il traduttore latino ha interpretato il vocabolo greco non secondo il significato della cosa, ma del numero e ha tradotto àntemos come 666, e ha posto: E il suo numero 666, àntemos è un aggettivo e sarà proprio per antonomasia del Figlio di perdizione, che è 'contrario' al vero Cristo e a ogni cosa che si dice Dio. Per cui il nostro Salvatore gli diede il nome di Anticristo, composto da antì, che si traduce contro, e xrisòs, che significa Mes­sia, ossia promesso, salvatore del mondo. Antemos pertanto non sarà un vero e proprio sostantivo, ma il suo nome, con cui si farà chiamare, e per cui ogni ginocchio si piegherà sulla terra, sarà Cri­sto. Per questo il Salvatore tante volte ci premunisce di non permettere di farci sedurre in quei gior­ni, quando dirà: Eccolo qui, il Cristo, oppure: Eccolo là. Non gli credete. Ecco è nel deserto: non vi andate. Eccolo nei luoghi più nascosti, non credete. La spiegazione di questo arcano è la seguente: il marchio consiste di lettere ebraiche che saranno impresse sulla mano destra di tutti, o sulla fronte, che significano xrisòs, ovvero Cristo. E perché non sarà il Cristo, ma l'Anticristo, ossia l'esatto con­trario di Cristo in ogni cosa, S. Giovanni mise in greco che il suo nome è numero d'uomo, il suo numero àntemos, cioè contrario a Cristo, Anticristo, come si chiama il nostro Salvatore. Il traduttore latino poi lo tradusse nel numero seicento, sessanta, sei, numero che è formato dalle lettere del vo­cabolo greco àntemos, a infatti significa 1, n 50, t 300, e 300, e 5, m 40, o 70 e s 200, che unite as­sieme compongono il numero 666. Questo numero 666 corrisponde ad altrettanti mesi, ossia 55 an­ni e mezzo, il numero di anni in cui nascerà e vivrà la bestia. Infatti nell'anno di Cristo 1855 e mez­zo nascerà la bestia, ossia nel secolo nono di questo millennio, e vivrà per 55 anni e mezzo. Al cul­mine della sua furibonda potenza incrudelirà insieme al suo falso profeta la Chiesa e disperderà il gregge di Cristo, e ucciderà e vincerà tutti i fedeli per l'autorità che gli è stata concessa per 42 mesi su ogni tribù, e popolo, e lingua e nazione di far guerra e sconfiggere i santi di Dio in quel periodo di tempo, in cui sarà nel pieno possesso del regno. Frattanto di compiranno i giorni della bestia che lo precedette (ossia la setta e la monarchia maomettana) i 1260 anni. Infatti nell’ultimo secolo nel primo anno, nel suo 55° anno e mezzo di vita il Figlio di perdizione sarà ucciso dallo spirito della bocca di Gesù Cristo Nazareno e si convertiranno i resti del popolo giudeo e diranno: Benedetto co­lui che viene nel nome del Signore, e allora i cieli si dissolveranno per un gran sconvolgimento, e Dio giudicherà il suo popolo. Il giorno e l’ora non lo sa nessuno, neanche gli Angeli del cielo, ma solo il Padre (Mt., XXIV).

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