Traduttore

Sfruttando l'ammirazione del Prefetto della Congregazione per la Dottrina della esperienza ...










Dov'è la coerenza del Vaticano?

__________________________________________________


Brasile, tornano in campo i teologi della liberazione

 
 
Il teologo Leonardo Boff
IL TEOLOGO LEONARDO BOFF

Il 7 ottobre prende il via un convegno che rilancia il progressismo cattolico. Leonardo Boff: "Il Vaticano ci perseguita"

ANDRÉS BELTRAMO ÁLVAREZ
CITTÀ DEL VATICANO

La Teologia della Liberazione di taglio marxista non è morta in America Latina. Nonostante le sue tesi e i suoi slogan siano cambiati, gli obiettivi sono quelli di  sempre: il crollo del «pensiero unico romano» e l’approdo a «un’altra Chiesa». I suoi rappresentanti più polemici si riuniranno dal 7 all’11 ottobre in Brasile, con la scusa di ricordare il Concilio Vaticano II. In realtà, sarà un’occasione per mettere a punto l’agenda del “progressismo cattolico”.


Nella Santa Sede si sono accesi alcuni campanelli d’allarme, come ovvio. Il Congresso Continentale di Teologia, ospitato dall'Istituto Humanitas Unisinos della Compagnia di Gesù nella località brasiliana di San Leopoldo, pretende anche di celebrare i 40 anni del libro di Gustavo Gutiérrez “Teologia della Liberazione. Prospettive”. Un testo corretto più volte dalla Congregazione per la Dottrina della Fede.

 

Tra i partecipanti di spicco figurano Jon Sobrino e Leonardo Boff, sui quali pendono ancora le sanzioni ecclesiastiche per la diffusione di dottrine opposte al magistero della Chiesa. Ma ci saranno anche altri teologi la cui  ortodossia preoccupa Roma, come Andrés Torres Queiruga, invitato dai vescovi spagnoli a chiarire alcune delle sue tesi perché, per certi versi, non possono essere considerate cattoliche.


Nonostante gli organizzatori si affannino a chiarire che il convegno non cerca di provocare un «duello teologico» con il Vaticano, nei fatti sarà questa la realtà. Comincerà lo stesso giorno dell’apertura, a Roma, del Sinodo dei Vescovi sulla Nuova Evangelizzazione, durante il quale Benedetto XVI inaugurerà l’Anno della Fede, in una cerimonia per i 50 anni del Concilio Vaticano II.


In questo contesto, l’appuntamento di Unisinos rinforzerà ancora di più la sua dissidenza. Non solo per una questione di date, ma, soprattutto, per i temi discussi durante i lavori.


La Fondazione Amerindia, l’organo convocante, ha incluso nel programma i “cavalli di battaglia” dei movimenti radicali di sinistra: dall’ideologia di genere fino ai diritti umani, dalla giustizia all’immigrazione, dal meticciato alla rilettura «liberatrice della storia latinoamericana», dall’economia e all’ecologia fino ai sistemi politici emergenti.


Nonostante il discreto numero di sacerdoti che vi parteciperanno, non è in programma alcuna celebrazione religiosa. Non è stata prevista la Messa domenicale. Neanche a parlarne, poi, di una cerimonia ecumenica. Invece, ci sarà mezz’ora per un «momento di spiritualità», dedicato, ogni giorno, a una situazione diversa: “l’intronizzazione della Bibbia”, “l’ecumenismo”, la testimonianza dei martiri e la questione indigena.


Il movimento teologico che darà vita al congresso continentale è discreto nei numeri e combattivo nei postulati. In nessuna delle quattro riunioni preparatorie per il congresso (che hanno avuto luogo durante il 2011 in Guatemala, Messico, Cile e Colombia) ci sono stati più di 300 partecipanti. L’esito delle stesse è un’ulteriore prova delle idee che saranno imposte a San Leopoldo.


Ad esempio, a Guatemala, il sacerdote brasiliano Ermanno Alegri, coordinatore dell’agenzia Adital, ha sottolineato «la necessità di elaborare un’agenda teologica per il futuro che ci porterà ad aprirci a un Dio vivo e libero, opposto alla visione di un Dio prigioniero dei dogmi, riti, norme morali e patriarcalismi». Il gesuita Sobrino avrebbe anche chiarito l’idea: «oltre i poveri non c’è salvezza» e «la Chiesa ha tradito Cristo».


In sintesi: l’incontro brasiliano sarà un mix tra alcune idee teologiche, pensieri eclettici diversi e proposte culturali, il tutto con un taglio fortemente politico. E sarà accolto da un’istituzione cattolica, gestita da una congregazione religiosa il cui quarto voto è la fedeltà verso il Papa (i Gesuiti).


Una situazione che preoccupa la Curia Romana. Lo stesso Boff l’ha confermato tramite Twitter lo scorso 14 settembre: «Sguardo alla volontà persecutoria del Vaticano: pressioni per cancellare il congresso della liberazione. Il Vaticano crede che con i due documenti scritti (male) sulla teologia della liberazione potrà sbarazzarsi degli oppressi. Fin quando ci sarà il grido di un oppresso, varrà la pena lottare per la sua liberazione, ispirata da Cristo liberatore. Una Chiesa cinica diventa sorda».


Post più popolari