I Fratelli Karamàzov gli Starets di Zosima: i bisogni dell'uomo moderno









Guardate i laici, e tutta questa gente che si è innalzata al di sopra del popolo di Dio: non hanno forse deformato l'immagine di Dio e la Sua verità? Loro hanno la scienza, ma nella scienza c'è soltanto quello che cade sotto i sensi. Il mondo dello spirito, che è la meta superiore dell'essere umano, è stato ripudiato completamente, è stato bandito con un'aria di trionfo, anzi, con un senso di odio. Hanno proclamato la libertà, specialmente negli ultimi tempi, e che cosa vediamo, che cosa c'è nella loro libertà? Schiavitù e autodistruzione, nient'altro! Perchè il mondo dice: «Tu hai dei bisogni, perciò appagali, poichè hai gli stessi diritti degli uomini illustri e ricchi. Non aver paura di appagarli, anzi, moltiplicali». Ecco che cosa insegna oggi il mondo, e in questo vedono la libertà. Ma qual è il risultato di questo diritto di moltiplicare i propri bisogni? Per i ricchi il risultato è l'isolamento e il suicidio morale, per i poveri l'invidia e l'omicidio, perchè i diritti glieli hanno dati, ma i mezzi per appagare questi bisogni non glieli hanno ancora indicati. Sostengono che il mondo, andando avanti, si unirà sempre più, si stringerà in comunione fraterna, perchè abbrevierà le distanze trasmettendo i pensieri attraverso l'aria. Ohimè, non credete a una simile unione degli uomini! Intendendo la libertà come moltiplicazione e rapido appagamento dei loro bisogni, essi deformano la propria natura, perchè si creano molti desideri sciocchi e insensati, e molte abitudini assurde e immaginarie. Così, vivono solo per invidiarsi l'uno con l'altro, per soddisfare la loro sensualità e la loro vanità. Pranzi, viaggi, carrozze, cariche e servitori‑schiavi sono considerati ormai una necessità, per la quale si sacrifica anche la vita, l'onore e l'amore del prossimo, pur di soddisfare questa necessità e, se non possono soddisfarla, magari si uccidono! Per quelli che non sono ricchi vediamo che è la stessa cosa, mentre i poveri per ora affogano l'insoddisfazione e l'invidia nel vino. Ma presto si ubriacheranno di sangue, invece che di vino, perchè è a questo che li porteranno. Io vi domando: è libero un uomo simile? Ho conosciuto una volta uno di questi «combattenti per l'idea», il quale mi raccontava che, quando in prigione lo privarono del tabacco, soffriva talmente di questa privazione che per poco non tradì la sua «idea», pur di riavere il tabacco. Eppure quest'uomo diceva: «Io combatto per l'umanità». Ebbene, dove può arrivare un uomo simile, e di che cosa può essere capace? Forse di un'azione rapida, ma non di una lunga resistenza. Non c'è da meravigliarsi se, invece della libertà, hanno trovato la schiavitù, e se, invece di servire la causa della fratellanza umana, e di unirsi, sono caduti nell'isolamento e si sono disuniti, come mi diceva il mio misterioso visitatore e maestro quand'ero giovane. È per questo che nel mondo si va spengendo sempre più l'idea di servire l'umanità, l'idea della fratellanza e dell'unione universale, e questa idea è accolta perfino con scherno: infatti, come può staccarsi dalle sue abitudini, e dove può andare questo prigioniero, ora che si è abituato a soddisfare gli innumerevoli bisogni che egli stesso si è inventato? Ormai è isolato, che gli importa della collettività! E hanno ottenuto questo, che di beni materiali ne hanno accumulati di più, ma la gioia è diminuita.

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