Pio XII e S. Agostino x Don Bux e Don Müller

Pio XII e S. Agostino


"In realtà, tra i membri della Chiesa bisogna annoverare esclusivamente quelli che ricevettero il lavacro della rigenerazione, e professando la vera Fede, né da se stessi disgraziatamente si separarono dalla compagine di questo Corpo, né per gravissime colpe commesse ne furono separati dalla legittima autorità. "Poiché — dice l’Apostolo — in un solo spirito tutti noi siamo stati battezzati per essere un solo corpo, o giudei o gentili, o servi, o liberi" (I Cor. XII, 13). Come dunque nel vero ceto dei fedeli si ha un sol Corpo, un solo Spirito, un solo Signore e un solo Battesimo, così non si può avere che una sola Fede (cfr. Eph. IV, 5), sicché chi abbia ricusato di ascoltare la Chiesa, deve, secondo l’ordine di Dio, ritenersi come etnico e pubblicano (cfr. Matth. XVIII, 17). Perciò quelli che son tra loro divisi per ragioni di fede o di governo, non possono vivere nell’unita di tale Corpo e per conseguenza neppure nel suo divino Spirito". Mystici Corporis - Pio XII 

Negli eretici e scismatici si deve correggere lo scisma non la verità del battesimo.

"16. 23. Dirà qualcuno: Non c'è nessuna differenza, dunque, tra due uomini, immersi nello stesso errore e nella stessa malizia, dei quali, senza cambiare né la vita e né il cuore, uno si fa battezzare fuori e l'altro dentro? Certo che c'è. È peggiore chi si fa battezzare fuori; e non perché si fa battezzare, ma perché sta fuori - dato che lo scisma non è un male inesistente e lieve - purché chi si fa battezzare dentro, sia voluto restare dentro, non per un vantaggio terreno e provvisorio, ma perché ha preferito l'unità della Chiesa diffusa in tutto il mondo agli smembramenti degli scismi; se no anche lui deve essere considerato fuori. Prendiamo dunque due individui: uno di essi ha su Cristo, per esempio, la stessa opinione di Fotino, e si fa battezzare nella sua eresia, fuori la comunione della Chiesa cattolica; anche l'altro la pensa allo stesso modo, ma si fa battezzare nella Cattolica, ritenendola la vera fede cattolica. Costui ancora non lo chiamerei eretico, a meno che, una volta che gli sia stata chiarita la dottrina della fede cattolica, abbia preferito rifiutarla e scegliere di restare della sua precedente opinione. Ma prima che questo avvenga, è evidente che è peggiore quello che sta fuori. Quindi, nel secondo va corretta solo una falsa opinione, nel primo anche il male dello scisma. In nessuno dei due, comunque, va ripetuto il sacramento validamente ricevuto. Ma se un terzo ha la stessa idea degli altri due e viene a sapere che esiste una eresia separata dall'unità cattolica, dove la si insegna e impara ma, per via di un vantaggio temporale, vuole farsi battezzare nell'unità cattolica o, già battezzato in essa, non ne vuole uscire proprio per questa ragione, non solo va considerato separato, ma tanto più scellerato, quanto più aggiunge, all'errore dell'eresia e alla separazione dall'unità, la finzione dell'inganno. Perciò, la deviazione di un uomo, quanto più è pericolosa e distorta, tanto più va corretta con urgenza e impegno. Ma non per questo, se egli ha una cosa sana, specie se non è sua, ma di Dio, va considerata, a causa della sua malvagità, come inesistente, o disprezzata al pari dell'altra, o attribuita alla sua stessa malvagità, anziché alla generosità di Colui il quale, anche all'anima che si prostituiva lontano da Lui e andava dietro ai suoi amanti, ha donato il suo pane, il suo vino, il suo olio e altri alimenti o ornamenti, che non vengono da lei e né dai suoi amanti, ma da Colui che, mosso a pietà per lei, ha voluto dappertutto ricordarle da chi deve ritornare 123".  Sul battesimo contro donatisti - Libro 4 - S. Agostino


Un battezzato nell'eresia non diventa tempio di Dio.
"4. 6. Un battezzato nell'eresia, quindi, non diventa tempio di Dio 23. Ma per questo bisogna considerarlo non battezzato? Neppure nella Chiesa un avaro battezzato diventa tempio di Dio, se non abbandona l'avarizia. Quelli che diventano tempio di Dio possiedono senza dubbio il regno di Dio. Tra le altre cose, l'Apostolo dice: Né gli avari e né i rapaci possederanno il regno di Dio 24. E paragona l'avarizia all'idolatria: L'avarizia, che è idolatria 25. E Cipriano ha talmente ampliato questo significato nella lettera ad Antoniano, da non esitare ad equiparare l'avarizia al peccato di quelli che, al tempo della persecuzione, avevano ammesso di avere purificato coi libelli 26. Quindi, come un uomo battezzato nell'eresia nel nome della Santa Trinità, non diventa tempio di Dio, se non recede dall'eresia, così non diventa tempio di Dio chi è battezzato nell'avarizia, se non recede dall'avarizia, che è schiavitù degli idoli. L'Apostolo dice anche: Che rapporto c'è tra il tempio di Dio e gli idoli? 27 Però non ci si chieda di quale dio diventa tempio colui che, come noi diciamo, non diventa tempio di Dio 28. Ma non per questo egli non viene battezzato e né il suo immondo errore impedisce al sacramento ricevuto di essere santo, che è stato consacrato dalle parole del Vangelo; così come neppure la sua avarizia, che è idolatria e grande immondezza, può far diventare non santo il battesimo che egli riceve, anche se lo battezza un avaro come lui, con le stesse parole del Vangelo". Sul battesimo contro donatisti - Libro 4 - S. Agostino

La verità per S. Agostino, é la regola di unità e fraternità cristiana:
"Per tutto ciò che tende all'unità la verità costituisce regola, forma, esempio o comunque la si voglia chiamare, perché essa sola ha pienamente realizzato la somiglianza con Colui dal quale ha ricevuto l'essere, ammesso che l'espressione " ha ricevuto " non sia usata in maniera impropria se riferita al Figlio, perché egli non ha l'essere da se stesso ma dal primo e sommo principio che si chiama Padre, dal quale ogni paternità nei cieli e sulla terra prende nome 71. È per questo che il Padre non giudica nessuno, ma ha rimesso ogni giudizio al Figlio 72 e l'uomo spirituale." De vera religione - S. Agostino


“In molti punti, gli eretici sono con me, in qualche altro no; ma a causa di questi pochi punti in cui si separano da me, non serve loro a nulla di essere con me in tutto il resto”
(S. Aug., In Psal. 54, n. 19; PL 36, 641).


Don Bux e Don Müller


"Sant’Agostino ha difeso contro i donatisti, la verità che il battesimo è un vincolo indistruttibile, che non abolisce la fraternità tra i cristiani, anche quando sono scismatici o eretici. Purtroppo oggi nella Chiesa si teme il dibattito, ma si procede per tesi e ostracismi di chi la pensa diversamente. Mi riferisco alla teologia, certo, che può essere opinabile". Tradizionalisti all'attacco di Müller - Don Bux


"Sul Protestantesimo e l'unicità e salvifica universalità di Nostro Signore Gesù Cristo, come richiamato nella Dichiarazione Dominus Iesus, Mons. Müller si è espresso come segue l'11 Ottobre 2011 durante un discorso in onore di Johannes Friedrich, "vescovo" regionale della "Chiesa Evangelico Luterana" bavarese: 
 "Il Battesimo è il segno fondamentale che ci unisce sacramentalmente in Cristo, e che ci presenta come una Chiesa dinanzi al mondo. Perciò, noi come Cattolici e Cristiani Evangelici siamo già uniti persino in ciò che chiamiamo la Chiesa visibile. Parlando in senso stretto, non ci sono varie Chiese una affianco all'altra - queste sono piuttosto divisioni e separazioni all'interno di un unico popolo e della casa di Dio.""  Don Müller




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